Le radici
I temi affrontati da Borgonzoni nel suo longevo percorso artistico trovano radice nelle sue origini medicinesi:
“Sono nato in via Cussini, in una casetta del Settecento. Di fronte, in una casa della stessa epoca, in un piccolo ufficio al primo piano, la sede delle Organizzazioni dei braccianti e delle mondine. Al piano terreno, l’antica “Osteria del Sole”. Dalle finestre della mia casa udivo i canti dei lavoratori: parole espresse e cadenzate nei significati delle loro speranze per un avvenire migliore; qui canti erano un loro modo di stare insieme, di sentirsi solidali. Molte bandiere rosse con in cima alle aste i simboli degli attrezzi del lavoro contadino. Quelle immagini che mi affascinavano, mi resteranno dentro agli occhi e nel cuore: un viaggio a ritroso nel tempo che rappresenta la radice stessa della mia memoria. […] A sedici anni così ho lasciato Medicina per trasferirmi a Bologna. Più tardi ho partecipato alla resistenza collaborando con Orlando Argentesi di Medicina e Giovanni Bottonelli di Bologna. Come artista ho avuto molte esperienze. Nel ’48 ho dipinto nel salone della Camera del Lavoro a Medicina e nel ’50 a Vignola, nella casa Antonio Gramsci ho realizzato una grande opera murale di 100 mq. […] La mia pittura si caratterizzò sulle tematiche del mondo contadino e nei momenti di crisi e di ripensamento compii numerosi viaggi a Parigi e a Londra nel ’60 e ’61. Al ritorno iniziai un ciclo importante legato al Concilio Vaticano II, che impegnò tutta la mia ricerca fino al 1980.”
(A. Borgonzoni, Riflessioni che portano alla radice della mia origine medicinese, in N.S.Onofri et.al., a cura di, Francesco Zanardi. Un socialista a Palazzo d’Accursio, Bologna, Edizioni Senza nome, 1992, p. 7)