Anni '40 e '50
Tra gli anni Quaranta e Cinquanta, si diffonde il movimento italiano neorealista, sotteso da importanti componenti ideologiche mirate a rilevare, attraverso l’espressione artistica, la tradizione nazionalpopolare, i contenuti socialisti e le grandi lotte contadine e del popolo. Borgonzoni ne è un’interprete vigoroso e originale, unitamente a Renato Guttuso e Ernesto Treccani. Alla poetica neorealista Borgonzoni da sembianza con una personale interpretazione del Cubismo di Pablo Picasso, studiato a Parigi nel 1947.
“Sono venuto alla pittura attraverso esperienze artigianali, d’immediato contato con la vita di tutti i giorni. Forse anche questo ha contribuito a pormi dinnanzi alla realtà con un occhio rivolto più all’umana testimonianza che alle sottigliezze intellettuali […] Non vedo che sia una colpa: partecipare agli avvenimenti, cercare di ricongiungere il sentimento ad un’idea di realtà, procedere secondo il modo affettivo che questa realtà suscita, sono i punti salienti della mia pittura. […] In questa mostra espongo tre vecchi quadri: “Seduta spiritica” (’40), “Ritratto di Brasa” (’42), “Tragedia di Marzabotto” (’44-’45) che possono dare un’indicazione del mio percorso. Piuttosto che “tonale”, già da allora accolsi certe istanze espressionistiche: mi interessava l’uomo nella drammaticità della sua esistenza, nella sua disperazione […] Non posso dimenticare le antecedenti esperienze di “Corrente”, la rivalsa del colore, l’eco romantica di quell’atteggiamento, perché anche per me il colore rappresentò una prima testimonianza, un impegno morale da chiarire, in seguito, secondo i nuovi trasporti che il tempo e la società avevano maturato. Né debbo tacere che il dopoguerra costituì per me, come per altri artisti, l’occasione per una più diretta conoscenza dei fatti vivi della cultura figurativa europea, e un aperto contatto con la lezione picassiana. Sono fatti che ho cercato di vivere e sentire senza abbandonarmi al primo conforto della formula, della trascrizione estetizzante. […] Si trattava di rinfrescare, con una più variata conoscenza del reale, con l’accoglimento di un più vasto materiale di osservazione, quei motivi dominanti che animano la mia vita di pittore. Dal mio punto di vista, vedere è apprendere: l’elaborazione lirica procede sull’evidenza di tali arricchimenti spirituali.”
(Aldo Borgonzoni in Dipinti e disegni di A.Borgonzoni, cat. mostra a Roma, Galleria “Il Pincio”, 1956)